sabato 29 ottobre 2022

Storie di pietre a Budapest puntata in diretta



Sabato 29 ottobre alle ore 11 ci sarà la puntata in diretta di "Storie di pietre a Budapest" con Massimo Romita, presidente del Gruppo Ermada FV e Matteo Crisma, presidente della consulta giovani, alla scoperta dei Palazzi di Budapest realizzati in Pietra di Aurisina.  È con la nascita dell’impero austro-ungarico che il marmo di Aurisina vive la sua epoca d’oro, trovando ampio utilizzo a Trieste e in ogni angolo del regno come in Particolare il Parlamento di Budapest e il Teatro dell’Opera di Budapest. l Teatro dell’Opera di Budapest, in ungherese Magyar Allami Operahàz, fu costruito nel corso dell’800 ricalcando i dettami artistici ed architettonici del rinascimento italiano, anche se alcuni piccoli particolari risentono evidentemente della più tarda corrente barocca.  Inaugurato soltanto alla fine del settembre 1884, dopo ben 9 anni di lavori, è forse l’opera più importante di Miklòs Ybl. Soltanto nel 1886 però degli artisti si esibirono qui per la  prima volta. Sul palco ebbe luogo infatti uno spettacolo musicale a cui partecipava in prima persona niente meno che Johannes Brahms. Molti furono negli anni successivi gli artisti di rilievo che qui si esibirono o lavorarono in pianta stabile; uno su tutti Gustav Mahler, pluriconfermato direttore d’orchestra di questa lussuosa arena. E’ il terzo al mondo come migliore acustica.


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venerdì 28 ottobre 2022

Storie di vini a Budapest - I due Tokaji



Due ospiti d'onore per questa puntata di #storiedivini dedicata al Tokaj in diretta da BUDAPEST oggi pomeriggio alle ore 16.00. 

Massimo Romita, presidente del Gruppo Ermada VF presenterà assieme all'Ambasciatore delle Città del vino Gianpietro Colecchia questa interessante puntata sul vino Tokaj


I DUE TOKAJI


C’erano una volta, non molti anni fa, due vini diversi tra loro, per colore, sfumature, profumi, sentori, struttura e, non ultimo, anche per destinazione finale. Qualcuno dirà cosa significa, presto detto: l’italiano faceva bella figura di se sulla tavola ed accompagnava con dovizia di particolari soprattutto i piatti di pesce; l’altro quello ungherese, scalda gli animi ed il cuore, non predilige la tavola imbandita ne il chiacchiericcio dei commensali, si comporta più come un amico che ti tiene compagnia (anche in “dolce” compagnia) nei tuoi momenti più intimi e delicati e si esalta se decidi di condividere con lui il tuo palato, magari con un pezzo di Roquefort o con della pasticceria a base di pasta di mandorle (ad esempio quella siciliana) oppure, nelle serate più fredde, con una favolosa fetta di torta.


Tutti sanno che dal 2008 il vino Tocai, sia quello Friulano che quello Veneto, hanno dovuto cambiare nome perché troppo simile al Tokaji Ungherese. Invero, di simile c’era solo il nome, in realtà sono due vini pregiati ma molto differenti tra loro. Oggi il nome del vino in Veneto é Tai, mentre in Friuli Venezia Giulia è Friulano, (la denominazione del vitigno resta però “Tocai Friulano”, come registrato ufficialmente nel Catalogo Nazionale Varietà di Vite.

Mi rendo conto che parlare di Tokaji in Ungheria è come se un milanese tentasse di spiegare, come si cucinano le orecchiette con le cime di rapa e acciughe, ad un barese. Ma con delicatezza ed un pizzico di ironia ci proverò. Per meglio comprendere il motivo della scelta del titolo di queste poche righe “I due Tokaji”, dobbiamo fare un passo indietro:


  • Con la fusione di Due città (Buda e Pest), muove i primi passi quella che oggi è una splendida Metropoli: “Budapest”;

  • Dall’unione di Due Stati (Austria e Ungheria), nasce un grande Impero: quello “Austro-Ungarico”;

  • D’assemblaggio di Due vitigni (Furmint e Harslevelu bianco e giallo), si produce da secoli un favoloso vino;

  • Attraverso Due distinte vendemmie (Uva Botritizzata e Uva non intaccata dalla muffa ma raccolta a novembre) più Due processi di trasformazione del mosto (Fermentazione prima e Rifermentazione dopo), si ottiene un grande Tokaji.


Per tornare al Tokaji e, precisamente alla sua variante più conosciuta l’Aszù, dobbiamo sapere che si tratta di un vino dolce, frutto di un intenso lavoro dell’uomo, del tempo e della sua muffa nobile (Botrytis Cinerea).


Come dicevamo si tratta di un vino dolce e molto longevo, le cui uve vengono selezionate per garantire la migliore qualità. La Fermentazione avviene lentamente in botti ungheresi (di solito nuove) per alcune settimane (a volte anche quattro). Mentre l’invecchiamento avviene in botti che variano da 136 a 200 litri per due anni e, prima della commercializzazione, riposa ancora per un anno in bottiglia.


Chiuso il contenzioso con gli amici dell’Ungheria, se ne profilano altri all’orizzonte, ad esempio quelli che riguardano il Prosecco, la Ribolla Gialla e, non ultimo, lo Schioppettino (quest’ultimo colpito da una “guerra intestina”).


Dopo i primi tentativi di “shakerare” il vino con i trucioli di legno, oggi sta subendo altri numerosi attacchi e gli analisti concordono nel dire che non saranno gli ultimi. Per cui rivolgiamo al “mondo del vino” un accorato appello teso a serrare le fila. Non farebbe male sedersi davanti ad una tavola imbandita piuttosto che davanti ad un tavolo ricolmo di carte bollate. Il tempo dei campanilismi e delle beghe di bottega sta volgendo al termine, oggi il vino (tutto) necessità di un fronte compatto e deciso, avverso chi vuole, a tutti i costi, ridurlo a “bevanda pericolosa”.        

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mercoledì 26 ottobre 2022

Calici d'Autore a Capriva - Novembre 2022


 

TUTTI I VENERDI DI NOVEMBRE ALLE ORE 18.30 PUNTATE in presenza – #storiedivini CALICI D’AUTORE A #CAPRIVADELFRIULI in collaborazione col le principali aziende agricole del territorio caprivese, l’amministrazione comunale e Città del Vino Friuli Venezia Giulia Capriva del Friuli e l’Associazione Nazionale Città del Vino il programma inserito nella programma di Duino Aurisina Devin Nabrežina Città Italiana del Vino 2022 ❤️
👇🍷🥂📚

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martedì 18 ottobre 2022

21 e 22 Ottobre 2022 - Amber Wine Festival - Castello di San Giusto


Il castello di San Giusto a Trieste venerdì 21 e sabato 22 ottobre, dalle ore 14.00 alle ore 21.00, ospiterà la prima edizione dell’“Amber Wine Festival”, rassegna interamente dedicato ai vini bianchi prodotti con il processo della macerazione prolungata.

All’importante appuntamento, che si propone di diventare l’evento internazionale di riferimento per i vini bianchi macerati, saranno presenti 40 produttori provenienti da Italia, Slovenia e Croazia che presenteranno al pubblico i loro vini, da degustare in abbinamento a un ricco assortimento di specialità culinarie e gastronomiche del territorio proposte da una quindicina di produttori alimentari e chef.

La rassegna internazionale interamente dedicata ai vini ambrati, in programma nella suggestiva cornice del castello di San Giusto e negli ambienti storici dell’ex Bottega del Vino e dei Bastioni Lalio e Fiorito, è stata presentata oggi (lunedì 17 ottobre) nella sala giunta del Comune di Trieste. Sono intervenuti all’incontro con la stampa - nel corso del quale sono stati illustrati i dettagli della manifestazione, annunciate le aziende internazionali presenti e anticipati alcuni dei gustosi abbinamenti culinari che accompagneranno le degustazioni - l’Assessore comunale alla Cultura, Giorgio Rossi, Diego Colarich, presidente dell'Associazione Culturale ForevenTS e Tomi Kresevic, presidente del comitato organizzatore.

La degustazione - è stato detto - si presenterà come un'esperienza enogastronomica di altissimo livello. Riunirà infatti viticoltori, produttori di primizie e specialità culinarie che, in armonia con il territorio, condividono gli stessi valori, dando vita a piatti tradizionali di vario genere.

A impreziosire la prima edizione di Amber Wine sarà la presenza del Campione del mondo di taglio del prosciutto crudo Mirko Giannella. Il giovane tagliatore romano è anche Maestro di taglio e fondatore della prima Accademia italiana dedicata al mondo del taglio professionale del prosciutto crudo.

“Si tratta – hanno rilevato Colarich e Kresevic – di un evento rivolto a un pubblico di appassionati che, oltre alla degustazione dei vini, va alla ricerca del contatto personale con produttori di fama mondiale.

“I vini ambrati – hanno spiegato - sono vini bianchi che vengono prodotti con il processo della macerazione prolungata, durante la quale il mosto in fermentazione rimane a lungo in contatto con le bucce. Le macerazioni vanno da qualche giorno a diversi mesi. Il mosto in fermentazione trae dalle bucce le sostanze che arricchiscono il profumo e il sapore dando ai vini corposità e carattere. È un processo di coltivazione tradizionale che nelle zone dell'Istria, del Carso, della Valle del Vipacco e del Collio raccoglie l'eccellenza mondiale dei produttori di questi vini”.

Sono sempre più numerosi – è stato rilevato - gli appassionati dei vini bianchi macerati, dei quali Trieste, con l'Amber Wine Festival, intende diventare la capitale onoraria. Un ambizioso progetto che prevede una rigorosa selezione di vitivinicoltori tra i migliori al mondo, che, nelle loro piccole aziende familiari, producono vini di carattere come chi li crea. Uomini che hanno fatto una scelta indirizzata alla preservazione naturale dei vigneti e della natura circostante. Sono i vignaioli che con i loro vini hanno reso il nostro territorio un punto cardinale dell’eccellenza mondiale, facendolo conoscere in tutto il mondo. Abbinando alle tradizioni l’esperienza e le conoscenze modern, si ha la consapevolezza che la qualità delle uve è fondamentale per ottenere un vino buono e sincero”. 

“I vini bianchi macerati hanno già conquistato gli appassionati di tutto il mondo. E’ per questo motivo – ha commentato l’assessore comunale alla cultura e al turismo, Giorgio Rossi - che il Comune di Trieste, che con questa Amministrazione guarda sempre con maggiore attenzione al turismo internazionale e intende favorirne lo sviluppo, ha deciso di co-organizzare il Festival, mettendo a disposizione il castello di San Giusto e offrendo così ai viticoltori presenti l’opportunità di presentare l’eccellenza mondiale dei vini ambrati nella fantastica cornice del Castello e godendo di una favolosa vista sulla città e sul golfo di Trieste”.

L’assessore Rossi ha sottolineato infine “l’importanza di entrare in una nuova era della nostra storia, perseguendo obiettivi comuni e dove - finalmente senza confini - possiamo arricchire assieme il nostro patrimonio culturale. Lo conferma la presenza al Festival dei migliori vignaioli sloveni del Carso triestino e del Collio e di quelli italiani dell'Istria”.


In considerazione del numero limitato di visitatori, per garantire il massimo dell'esperienza è consigliato l’acquisto dei biglietti in prevendita su: 
https://biglietteria.ticketpoint-trieste.it/dettaglio-spettacolo.php?negozio_spettacolo_id=358

Maggiori informazioni sul festival, l'elenco dei partecipanti e le novità sono disponibili sul sito www.amberwinefestival.com e sul profilo Facebook di Amber Wine Festival.

Saranno presenti i produttori:

Dal Friuli Venezia Giulia

Damijan Podversic

Dario Prinčič

Franco Terpin

Gravner

Kristian Keber

Klanjšček

La Castellada

Merlak

Nicolini

Paraschos

Radikon

Radovic

Ronco Severo

Škerk

Škerlj

Zidarich

Da altre regioni italiane

Abbazia San Giorgio

Jacopo Stigliano

Podere Pradarolo

Tröpfltalhof

Dalla Slovenia

Anže

Čotar

Gordia

Janko Štekar

Klabjan

Kukanja

Matej Švara

Movia

Nando

Renčel

Rojac

Slavček

Štemberger

Šuman

Šumenjak

Zaro

Dalla Croazia

Clai

Roxanich

 

A curare la parte gastronomica saranno:

 

Caffè Vatta e Bar X

Dinko

Eppinger Caffè

Comus

Edi Zobec

Folpo

ZIdaric

Excelsior

Placito Risano

Magno

Dr Truffle

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lunedì 10 ottobre 2022

15 ottobre - "Il Secolo della Famiglia Tonnies"




   IL SECOLO DELLA FAMIGLIA

TÖNNIES

Storia e patrimonio tecnico

A cura di Žarko Lazarević, Milanka in Stojan Jakopič
Redazione tecnica Tomi Mlinar
Autori degli articoli Anton Bergant, Stojan Jakopič, Roman Kos, Žarko Lazarević, Andrej Studen, Peter
Vodopivec, Vladimir Vilman
Traduzione in lingua italiana a cura di Katja Benevol Gabrijelčič e Nicola Patrone
Design e impaginazione Brane Vidmar
Pubblicato da Gruppo Ermada Flavio Vidonis di Duino Aurisina con il Contributo della Regione Autonoma Fvg sul Bando Promozione attività culturali per manifestazioni di divulgazione umanistica e dalla Banca di Credito Cooperativo di Staranzano.

Con la partecipazione di Švedsko-slovensko društvo (Associazione sloveno-svedese)

Tipografia De Rose
Prima edizione, prima stampa.
Stampa © 2019, 2022 autori
Pubblicato per la prima volta in sloveno, con il titolo Stoletje družine Tönnies: zgodovina in tehniška dediščina (ZRC SAZU, Založba ZRC, 2021, Ljubljana).


Prefazione

Gli storici che scrivono dello sviluppo delle città, citano i loro ideatori, gli urbanisti, gli architetti, gli ingegneri e, a volte, anche i politici, ma dimenticano quasi sempre i loro costruttori. Chi ha costruito la Parigi di Haussman, chi ha costruito la Barcellona di Cerda, chi ha modernizzato la Vienna di Wagner, chi ha contribuito alla ricostruzione della Lubiana di Hribar dopo il terremoto? In ogni caso, la costruzione delle città non può che essere una collaborazione, il risultato delle aspirazioni dei visionari, delle capacità dei progettisti, delle aspettative dei clienti e del prodotto dei costruttori. Ma non si tratta solo di questo. Un altro dei ruoli più importanti dei costruttori è quello di creare monumenti urbani. Si tratta di edifici monumentali di particolare importanza che diventano punti di riferimento permanenti della città e della sua storia. I monumenti urbani modellano le piazze e le strade principali della città, conferendo allo spazio pubblico un carattere e una visibilità speciali. A questi monumenti si legano la comunità e la memoria collettiva della città. Questi edifici vengono costruiti con particolare cura per dare l'impressione che siano eterni, per sempre sottolineando la volontà di mettersi alla prova di chi ha voluto ardentemente quella costruzione. Quindi questi edifici, grazie al loro stile e progettazione, ma anche alla raffinata costruzione, diventano pietre miliari nello sviluppo della cultura e della tecnologia costruttiva di un certo periodo storico. Solo con tali monumenti urbani la società può identificarsi e dimostrare il proprio sviluppo. 

I costruttori, in realtà, contemporaneamente costruiscono e sviluppano le città. Inoltre, il ruolo dei costruttori sale di importanza quando i progetti su cui lavorano sono più impegnativi e imponenti.  

Il contributo dell'impresa edile della famiglia Tönnies è particolarmente prezioso, eccezionale e inestimabile. La maggior parte dei numerosi edifici costruiti dall'azienda erano all'avanguardia non solo per la loro architettura ma anche per la loro costruzione. L'azienda costruì edifici pubblici, palazzi residenziali ed edifici industriali, che al tempo, erano gli edifici più famosi, più belli e più grandi della città. 

Nel periodo antecedente il terremoto di Lubiana, i Tönnies costruirono nel lubianese, per conto della Kranjska stavbna družba (Società edile Carniola) un teatro dell'opera, un palazzo della banca ed edifici residenziali borghesi. Questi progetti vennero portati al termine, grazie a investitori tedeschi, nel prestigioso quartiere che oggi va dall’attuale Slovenska cesta fino al parco Tivoli. Quartiere che è ancora oggi uno dei posti più cosmopoliti di Lubiana.

L'eccellenza del lavoro dell'azienda si riflette nei lavori di finitura delle facciate in vari stili storici e soprattutto nella decorazione di edifici in stile Liberty. Nell'ambito della ricostruzione della città dopo il terremoto, Tönnies and Sons ha anche costruito edifici famosi nella continuazione della rete cittadina sul lato est di Slovenska cesta, dove venne sviluppato un elegante quartiere Art Nouveau di stile uniforme e tecnologia moderna basata sul design urbano dall'architetto Maks Fabiani. Questo era un progetto congiunto dell'élite economica e culturale della borghesia slovena d’allora, che aveva bisogno di architetti e costruttori slavi capaci. E fu proprio con l'Art Nouveau e i suoi fantasiosi motivi vegetali e le ricche decorazioni delle facciate che i costruttori poterono sfruttare a pieno la produzione industriale di massa e l'uso delle nuove materie prime: ferro, acciaio, vetro e cemento armato.  La sperimentazione con nuove forme di spazi, composizioni dinamiche, nuove costruzioni, nuove forme di decorazione Art Nouveau presentavano, ai costruttori dell'epoca, sfide sia tecnologiche che intellettuali. Pertanto, non sorprende che l'azienda Tönnies sia stata anche incaricata di costruire edifici prestigiosi sulle piazze Prešeren e Mestni trg, vicino al famoso Ponte dei Draghi, sulla Bleiweisova cesta, e nel quartiere di Vrtača.

Lo sviluppo dell'azienda della famiglia Tönnies si è legato allo sviluppo della città sin dal principio - così come cresceva e si modernizzava la capitale, lo stesso accadeva per l'impresa edile. Al momento giusto, l'azienda era pronta a introdurre una metodologia di costruzione industrializzata e avanzata, supportata da una catena di produzione dalla materia prima al mattone, all'elemento costruttivo e alla sua installazione. Integrando sistematicamente l'estrazione delle materie prime, la produzione di prodotti semifiniti e degli elementi costruttivi, l'impresa edile ha dominato sempre più l'intero processo di costruzione integrato, supervisionato l'attuazione e garantito la qualità dell’opera. Con il suo sviluppo e le sue innovazioni, l'azienda ha da un lato innalzato il livello tecnologico e artigianale di costruzione e dall'altro ha incoraggiato lo sviluppo della concorrenza nell'edilizia slovena. Molti degli edifici costruiti dai Tönnies a Lubiana sono diventati monumenti urbani che commemorano le piazze e le strade principali della città in fiore. Allo stesso tempo, sono un memoriale permanente del costruttore visionario e industriale di successo Gustav Tönnies e dei suoi discendenti. La presente collezione esporrà il loro contributo allo sviluppo dell'industrializzazione e della cultura edilizia in Slovenia, sicuramente in modo più completo della silenziosa testimonianza dell'architettura dei monumenti urbani. 


Programma


Sabato 15 ottobre alle ore inizio 10.30

presso il Circolo Culturale Kulturni Dom Igo Gruden di Aurisina

Invito per la presentazione del Volume "Il Secolo della Famiglia Tonnies" nella versione italiana tradotta ed aggiornata.

 

saluti istituzionali 

saluto presidente Circolo Igo Gruden Jasna Simoneta

saluto responsabile del Gruppo Ermada Flavio Vidonis per la Slovenia Sava Sabadin

introduzione e moderazione  Presidente Gruppo Ermada Flavio Vidonis Massimo Romita

Stojan Jakopič  autore 

conclusioni  Prof. Janez Koželj Vice Sindaco di Lubjana

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15 ottobre - ANTEPRIMA... VERSO KAMEN!


E' con grande emozione che vi invitiamo all'anteprima dell'ITINERARIO n1 DELLA PIETRA, all'interno di KAMEN, futuro Museo Diffuso Delle Cave e Della Pietra Di Aurisina / Muzej Nabrežinskega Kamna in Kamnolomov in programma sabato prossimo, 15 ottobre!

Come vi abbiamo raccontato a più riprese nel corso di questi mesi, il Museo Diffuso è un'impresa corale verso cui lavoriamo, nato attorno al "Tavolo della Pietra", luogo di incontro degli attori del territorio di Duino Aurisina, supportati dalla Amministrazione Comunale e guidati operativamente dalla Associazione CASA C A V E Contemporary Art VisoglianoVižovlje Europe che per delega del Comune stesso raccoglie ed elabora
i contributi di più professionisti e associazioni (tra cui anche noi! 🤗) che desiderano partecipare a questa iniziativa culturale senza precedenti per il nostro territorio!
Sabato dunque, l'anteprima, un evento eccezionale nel corso del quale moltissime associazioni locali offriranno un assaggio delle loro specialità per rendere unico questo "taglio del nastro": la banda, la danza, le letture teatrali, le sonorità originali, la visita ad un bacino estrattivo appena allestito per le visite, la passeggiata, l'incontro con le imprese artigiane e l'incrocio con altri festival del territorio... c'è di tutto e non potremmo esserne più felici! 🥳🤗
Non mancate - i posti sono purtroppo😞- limitati, ed è obbligatoria la prenotazione!



TAGLIO DEL NASTRO – Verso KAMEN - IL MUSEO DIFFUSO DELLE CAVE E DELLA PIETRA DI AURISINA/ MUZEJ NABREŽINSKEGA KAMNA IN KAMNOLOMOV
PROGRAMMA - SABATO 15 OTTOBRE 2022
ore 16.00 - ritrovo presso il Municipio di Aurisina Cave
- LA VIA DELLA PIETRA – Itinerario n.1 / Anteprima – Passeggiata a cura delle guide di Estplore, con il geologo Marco Manzoni, alla scoperta dei bacini marmiferi con intermezzi artistici performativi e una degustazione finale.
- VERSO KAMEN - Performace della Banda di Aurisina per il suo 125° anniversario, del gruppo di Danza RELEVÈ / “CON-TATTO”, coreografia Marjetka Marković Kosovac e del Coro femminile “Igo Gruden” / “Il volto e l’anima del Carso«, dir. Mirko Ferlan, a cura del Circolo Culturale Sloveno SKD “Igo Gruden” di Aurisina, in collaborazione con l'azienda ZenithC.
- BALLATA DEI NOSTRI GIORNI / BALADA NAŠIH DNI – Poesie di Igo Gruden interpretate da Gregor Geč e Enza De Rose, musiche Valentino Paglei, progetto fonico Bruno Guastini a cura de LA CONTRADA – Teatro Stabile di Trieste, in collaborazione con Jus Comunella di Aurisina, presso il Bacino Ivere3.
Ore 18.00 - BICCHIERATA DI BUON AUSPICIO con vini e prodotti del Carso, a cura del Gruppo Ermada Flavio Vidonis, nell'ambito del Progetto “9° Duino Book Storie d'Europa tra Pietre, Angeli e Vini”, con il partenariato dell'Associazione Nazionale Città Italiana del Vino. In collaborazione con Marmi Cortese.



ODPRTJE - Uvod v KAMEN - MUSEO DIFFUSO DELLE CAVE E DELLA PIETRA DI AURISINA / MUZEJ NABREŽINSKEGA KAMNA IN KAMNOLOMOV
PROGRAM - SOBOTA, 15. OKTOBRA
ob 16.00 – začetek pred županstvom v Nabrežini Kamnolomi
- POT KAMNA – pot št.1 / Predogled – Sprehod z Estplorovimi vodiči in geologom Marcom Manzonijem: odkrivanje kamnolomov, intermezzi z umetniškimi performansi in končna degustacija.
- UVOD V KAMEN – S performansi se bodo predstavili godba Nabrežina, ki letos praznuje 125. letnico, plesnaskupina RELEVÈ s točko DO-TIK Marjetke Marković Kosovac in Dekliški pevski zbor Igo Gruden s programom Obličje in duša Krasa, pod vodstvom Mirka Ferlana, oba iz istoimenskega društva iz Nabrežine, v sodelovanju s podjetjem ZenithC.
- BALADA NAŠIH DNI – Pesmi Iga Grudna v interpretaciji Gregorja Geča in Enze De Rose, glasba Valentino Paglei, zvočni tehnik Bruno Guastini, v organizaciji LA CONTRADA - Tržaškega stalnega gledališča, v sodelovanju z Jus Gemeinde Comunella Nabresina, v kamnolomu Ivere 3.
Ob 18.00 – ZDRAVICA s kraškimi vini in pridelki, v organizaciji društva Gruppo Ermada Flavio Vidonis, v sklopu projekta “9° Duino Book Storie d'Europa tra Pietre, Angeli e Vini”, s partnerstvom združenja Associazione Nazionale Città Italiana del Vino. V sodelovanju s podjetjem Marmi Cortese.

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