lunedì 30 ottobre 2017

La zona monumentale del Monte San Michele del Carso di Marco Mantini al Duino&Book


Con l’intervento di Marco Mantini e il suo La zona monumentale di San Michele del Carso, durante il Festival del Libro della Grande Guerra, non si parla di azioni militari, degli attacchi che hanno portato a morire migliaia di soldati, ma si affronta il tema del rapporto tra l’uomo e il territorio.
Rapporto profondamente segnato dalle vicende belliche ma che si è evoluto, cambiando continuamente approccio e prospettive, a partire dall’immediato dopoguerra fino ad oggi (con il progetto Carso 2014).


Si narra dell’incredibile ingegno per la realizzazione delle caverne/cannoniere, dei progetti per la realizzazione di una zona monumentale mai realizzata, del divieto alle popolazioni a ritornare alle proprie case, dell’intensa attività di ricerca degli ordigni e di tutto il materiale bellico che alimentava un mercato del ferro parallelo per consentire ai residenti di far quadrare il bilancio familiare, del “turismo” dei reduci che, anche da nazioni lontane, tornavano a visitare i luoghi di tanta devastazione, di come nel ventennio la propaganda si appropriò della memoria dei caduti, per giungere fino agli ultimi interventi di pochi mesi fa.
Per non dimenticare e per imparare a “leggere” il nostro territorio.



A proposito del libro
La storia del monte San Michele, il baluardo meridionale della testa di ponte austro-ungarica di Gorizia, teatro dei più cruenti scontri carsici fino all’agosto 1916, continuò ben oltre il primo dopoguerra e continua ancora oggi. Questa pubblicazione ne illustra l’evoluzione dal punto di vista strutturale ma anche concettuale. Nel corso di un secolo molte e profonde furono le trasformazioni di questo cupo teatro di guerra: dalla costruzione delle cannoniere al progetto del Carso Monumento della guerra Nazionale passando per il contestato Monumento Ossario al Fante italiano fino all’attuale CARSO 2014+. Il lettore potrà seguire un percorso storico che si è sviluppato per fasi alcune delle quali contestuali o in sovrapposizione fra loro quando in alcuni casi in netta opposizione. Il tutto per proporre al pubblico uno strumento utile a comprendere il rinnovamento continuo del monte San Michele verso una Via di Pace che porta alla costruzione di una memoria non passivamente accettata ma realmente condivisa.

A proposito dell’autore
Marco Mantini (Gorizia, 1966) collabora con diversi enti e associazioni italiane e slovene nell’ambito della ricerca storica e del recupero della memoria materiale del Primo conflitto mondiale sul fronte isontino. Nel campo editoriale partecipa con diversi autori alla realizzazione di guide storico-escursionistiche e saggi storici. Per l’editore Gaspari ha pubblicato: Da Tolmino a Caporetto. I percorsi della Grande Guerra tra Italia e Slovenia; Viaggiare nella storia. Dall’Adriatico al passo di Monte Croce Carnico; Il racconto dei segni della Grande Guerra; con S. Stok: I tracciati delle trincee sul fronte dell’Isonzo II e III.

venerdì 27 ottobre 2017

Ad aprire il Festival la Mostra Fotografica e Uniformologica dell’Arma dei Carabinieri a Trieste, 1918-1970

Ad aprire la settimana di Duino&Books, il Festival del Libro della Grande Guerra, sarà la Mostra Fotografica e Uniformologica dell’Arma dei Carabinieri a Trieste, 1918-1970.

Dal 13 al 24 novembre 2017 - Palazzo della Borsa, Trieste

«Il 3 di novembre del 1918 sbarcai a Trieste con venti Carabinieri e due Battaglioni di Bersaglieri della classe 1899 con i quali, le nostre truppe non essendo ancora all’Isonzo, occupai la città dove scorazzavano i delinquenti comuni liberati dalle prigioni e scendevano da ogni parte sbandati dall’esercito austro-ungarico i nostri ex prigionieri a decine di migliaia...»

Con queste parole il Generale Carlo Petitti di Roreto, primo comandante militare di Trieste, descriveva la città subito dopo lo sbarco dei primi soldati italiani: Carabinieri e Bersaglieri. Iniziò così la storia dell’Arma a Trieste, prima forza di polizia ad arrivare in questa straordinaria città. La mostra, organizzata dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, vuole offrire uno spaccato di vita vissuta, attraverso foto e uniformi che raccontano questo complesso e travagliato periodo storico.

Le fotografie della mostra sono di Adriano Rota (proprietà della Fototeca dei Civici Musei di Storia e Arte), Ugo Borsatti (proprietà della Fondazione CRTrieste) e privati cittadini.



"Un Corpo di militari distinti per buona condotta e saggezza, chiamati Corpo dei carabinieri Reali (...) allo scopo di contribuire sempre più alla maggiore prosperità dello Stato, che non può essere disgiunta dalla protezione e difesa dei buoni e fedeli Sudditi nostri, e della punizione dei colpevoli" (Preambolo alle Regie Patenti). L'Arma dei Carabinieri nasce il 13 luglio 1814, quando il sovrano del Regno Sardo-Piemontese Vittorio Emanuele I, con la promulgazione delle Regie Patenti, istituì a Torino il Corpo dei Carabinieri Reali. Si trattava di una novità assoluta: un'istituzione con la duplice funzione della difesa dello Stato e della tutela della sicurezza pubblica, quale organismo di polizia con speciali doveri e prerogative.

mercoledì 25 ottobre 2017

Torna Duino&Book, il Festival del libro della Grande Guerra

Dal 13 al 19 novembre torna il Duino&Book quarto festival del Libro della Grande Guerra.
Una formula rinnovata nei contenuti e nei luoghi.
La sede principale dell’evento sarà la Casa della Cultura Kulturni Dom Igo Gruden di Aurisina.

Anteprima con la partecipazione a TriesteAntiqua.


Sarà principalmente la Casa della Cultura Kulturni Dom Igo Gruden di Aurisina a ospitare per il quarto anno il Festival in una formula ampliata nei contenuti e nelle location.  L’edizione 2017 del Festival vede ulteriormente consolidata la rete di realtà che collaboreranno in un’intensa cinque giorni di conferenze, tavole rotonde, presentazione libri dedicati principalmente agli eventi, ai luoghi e ai protagonisti della Grande Guerra. Diverse realtà internazionali, nazionali e regionali, insieme per completare un’offerta unica del suo genere. Realtà che vengono dal Veneto, dal Lazio, dalla Lombardia, dall’Emilia Romagnama anche dall’Estero, in particolare dall’Ungheria e dall’Austria.