sabato 15 maggio 2021

17/05 Storie di Pietre 2021: "Storie di pietre e poesie a Duino&Book" - H 18.00 -

 17 maggio ore 18.00 in diretta sulla Pagina Facebook di Duino&Book (LINK) ed in presenza presso Circolo Culturale Sloveno Igo Gruden.

Il Video è disponibile anche sul canale YouTube a partire dal 19/5 (LINK)

STORIE DI PIETRE E POESIE A DUINO&BOOK

In occasione della nuova pubblicazione del 2020, presentazione di Quel Carso Felice edito da La Transalpina. Tradotte in italiano, con testo originale sloveno a fronte, quaranta poesie dedicate all’amato Carso scritte negli anni giovanili dal grande poeta Srečko Kosovel, scomparso prematuramente a soli 22 anni, il 17 maggio del 1926.

Il Carso e le sue stagioni, la terra, i villaggi, i pini, il vento, le nuvole, i fiori, la notte, l’anima, la solitudine, riflessioni sulla bellezza della giovane vita e la tristezza di una morte annunciata. Quest’opera, per la prima volta, offre l’occasione di far conoscere anche al pubblico italiano dei “non-addetti ai lavori” le liriche dedicate alla terra carsica, da lui tanto amata, di questo giovane letterato d’inizio Novecento detto anche il Rimbaud sloveno.

Nel giorno del 95 anniversario della morte del poeta, Michele Obit, giornalista, poeta e traduttore, autore dell’introduzione all’opera sarà intervistato da Christian Sinicco. L’incontro sarà introdotto dalla Presidente del Circolo Culturale Sloveno Mariza Skerk e dal Presidente del Gruppo Ermada Flavio Vidonis Massimo Romita

Duino&Book è promosso dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis e si svolge grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nell’ambito della Promozione delle attività culturali – iniziative progettuali 2021 per le manifestazioni di divulgazione della cultura umanistica e si avvale di diversi e specifici contributi nelle varie sezioni per la loro realizzazione.  L’evento del 17 maggio vede la collaborazione del Circolo Culturale Sloveno Igo Gruden, del Lions Club Duino Aurisina, del Ajser 2000,

“Noi lo immaginiamo, Srečko Kosovel, mentre attraverso le sue lenti sottili si immerge in quel paesaggio che non è cambiato poi tanto da allora — sono passati quasi cent’anni —, solo la strada è oggi asfaltata, ma non mancano i muretti ed i ciliegi, e la vita contadina qui non si è ancora arresa allo strapotere delle industrie e dei centri commerciali. Qui è Tomaj, oggi poco più di trecento abitanti, sull’altopiano carsico sloveno, nel comune di Sežana. La casa dove Kosovel ha vissuto gli ultimi anni della sua troppo breve vita, e da cui osservava quel paesaggio così mirabilmente descritto, esiste ancora, ed è diventata una casa-museo che offre ai visitatori oggetti, libri e sensazioni di quella che è stata una vita breve e intensa, sofferta e poetica.”

Tratto dall’introduzione di Michele Obit a Quel Carso felice (Transalpina, 2017)

Michele Obit (Ludwigsburg, 1966) vive e lavora a Udine. È direttore responsabile del settimanale bilingue della minoranza slovena in Italia «Novi Matajur». Come organizzatore culturale collabora alla realizzazione del festival Stazione di Topolò / Postaja Topolove, che ogni anno, in estate, si tiene sul confine, per il quale cura il progetto di residenza per scrittori e poeti «Koderjana» e gli incontri letterari «Voci dalla sala d’aspetto/Glasovi iz cakalnice». Dal 1998 si occupa di traduzione letteraria dallo sloveno in italiano. Ha curato e tradotto due antologie di poeti sloveni delle giovani generazioni: «Nuova poesia slovena » (1998) e «Loro tornano la sera» (2011), entrambe pubblicate per Editoriale Stampa Triestina (ZTT EST). L’anno seguente traduce in italiano le poesie per l’infanzia di Srecko Kosovel pubblicate con il titolo Il ragazzino e il sole. Nel 1999 ha inoltre co-fondato a Sacile (PN) il laboratorio sulla traduzione poetica «Linguaggi di-versi / Razlicni jeziki». Ha pubblicato numerose raccolte poetiche: Notte delle radici (1988), Per certi versi / Po drugi strani (1995), Epifania del profondo / Epiphanje der Tiefe (2001), Leta na oknu (2001), Mardeisargassi (2004), Quiebra-Canto (2004), Le parole nascono già sporche (2010), Marginalia/Marginalije (2010) e la plaquette Un uomo è anche un aratro (2015).  Ha anche proposto, tradotti per il pubblico italiano, i grandi scrittori sloveni e i poeti più significativi della nuova generazione come Brane Mozetič (Passion, Zoe edizioni, 2007), Miha Mazzini (Il giradischi di Tito, Fazi, 2008), Aleš Šteger (Berlino, Zandonai, 2009). A questi nomi, si aggiungono infine anche quelli del pluricentenario autore triestino in lingua slovena Boris Pahor (Piazza Oberdan, Nuova dimensione, 2010) e di Florjan Lipuš (L’educazione del giovane Tjaž, Zandonai, 2011). Dal 2006 collabora come traduttore permanentemente con la Fondazione «Le vie della pace nell’Alto Isonzo di Kobarid/Caporetto». Per la collana eLit ha tradotto due volumi: Niente di nero in vista di Nataša Kramberger e La stagione secca di Gabriela Babnik

Christian Sinicco

Christian Sinicco è nato a Trieste il 19 giugno 1975, poeta. La sua prima raccolta è Mare del Poema (1997-1998), rieditata recentemente e pubblicata assieme alla prima parte della raccolta Ballate di Lagosta (Edizioni CFR, Piateda 2014; nota introduttiva di Alberto Bertoni). Nel 2003 diviene caporedattore del magazine Fucine Mute, tra i primi periodici multimediali ad essere iscritto nel Registro Stampa (1998): firma articoli e interviste (ad esempio a Luzi, Spaziani, Loi, Villalta) e all'interno di Fucine avvia il progetto di catalogazione e critica delle opere di poesia delle generazioni nate a partire dagli anni 70, attività che continua tuttora. Partecipa al blog Absolute Poetry, realizzando la prima mappatura della poesia in rete attraverso una serie di interviste e, dopo la pubblicazione nel 2005 di passando per New York (Lietocolle, Como; un libro politico, che riflette il triennio dopo il crollo delle Twin Towers; prefazione di Cristina Benussi) numerose iniziano a essere le sue letture, performance e concerti, anche con il gruppo rock Baby Gelido, in Italia e all'estero in Turchia, Croazia, Bosnia, Slovenia, Austria, Spagna. Nel 2008 vince a sorpresa il Trieste International Poetry Slam - nel 2013 diventerà il primo presidente della LIPS - Lega Italiana Poetry Slam. Nel 2008, lascia Fucine Mute e Absolute Poetry e inizia a collaborare con Argo per cui ha curato la ricerca sulla scena dialettale italiana sfociata nel 2014 nell'antologia L’Italia a pezzi. Antologia dei poeti in dialetto e in altre lingue minoritarie (1950-2013) (Gwynplaine edizioni). Sempre per la rivista Argo cura la sezione internazionale dell'Annuario di poesia.




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