Sergio Boem (classe 1964, 5° Alpini), gardesano, appassionato di storia, alpinismo e ambiente, presenta al Festival, sabato 18 novembre alle 17, la nuova edizione di Tra le pieghe di una vita.
Tra le pieghe di una vita racconta la piccola storia del tenente Ubaldo Ingravalle, nonno dell'autore, intrecciandola con gli avvenimenti nazionali che lo vedono uomo d'azione e testimone della sua epoca. L'autore attraverso gli oggetti appartenuti all'ufficiale, ha indagato tra labili indizi e sconosciuti documenti d'archivio, scoprendo così le vicende di tanti altri nonni: quelli del suo reparto, mille montanari ormai dimenticati. Attraverso le testimonianze dei famigliari e percorrendo i sentieri densi di memoria, ha incontrato così la grande Storia, descritta senza piegarla a semplificazioni o a pregiudizi ideologici. Ne emerge una ricerca che racconta tutto il Novecento, visto attraverso gli occhi dei famigliari e dei protagonisti più umili.
Si presenta al Festival una secondo edizione in veste decisamente riveduta e ampliata.
Si tratta di una lunga e faticosa ricerca circa un reparto alpino di uomini dimenticati che, pur non essendo destinati al combattimento per la loro avanzata età, furono travolti dal conflitto e lasciò sul Grappa, Rombon e Tonale, Lagorai, la gran parte dei suoi uomini.
Un gruppo di sacrificati insomma, di cui nessuno ha mai parlato e che non è ricordato né da un monumento o aula pubblica, nemmeno nelle valli in cui furono arruolati. Un ripristino della memoria in cui siamo da tempo impegnati in una ricerca che forse, mai sarà destinata a esaurirsi ma che ha a che fare anche con la vostra terra.
Infatti, il "Valcamonica" oltre a combattere sulle montagne dell'alto Isonzo, aveva tra gli ufficiali mio nonno e che divenne poi goriziano d'adozione.
Il testo è edito da Vividolomiti nella collana "I disgeli".
Nessun commento:
Posta un commento