Alla Kulturni Dom Igo Gruden di Aurusina, domenica 19
novembre alle 12.30, Alessandro Morgera presenterà Architettura in guerra. Antonio
Sant’Elia e il cimitero della brigata Arezzo di Monfalcone, in “Bisiacaria”,
dell’Associazione Nazionale per la tutela del patrimonio storico artistico e
naturale della Nazione Italia Nostra.
Una ricostruzione degli ultimi istanti di vita
dell’architetto comasco Antonio Sant’Elia, fantasioso e stravagante progettista
delle più ardite invenzioni futuriste. Sant’Elia muore nel 1916 a ventotto anni
sul Carso monfalconese.
Appena giunto a Monfalcone, inquadrato nella Brigata Arezzo,
viene incaricato dal suo comandante di progettare la sezione cimiteriale della
brigata, all’interno del più esteso camposanto militare presente in città. Per
una tragica casualità sarà proprio Sant’Elia a venir sepolto nel cimitero da
lui stesso progettato e ancora in corso di realizzazione.
Sino a pochissimi anni prima Sant’Elia tracciava profili
svettanti e veloci di grattacieli, centrali idroelettriche, aeroporti e
fabbriche, sognando una metropoli vertiginosa. In questo cimitero il giovane
architetto-soldato concepisce invece un’architettura raccolta e meditativa,
tutt’altro che futurista. Attraverso documenti, articoli, disegni e fotografie
si è potuto ricostruire
la storia di un luogo che oggi non esiste più.
Alessandro Morgera, classe 1980, è laureato in architettura
ed è insegnante di disegno e storia dell’arte presso scuole superiori della
provincia di Gorizia. Coltiva l’interesse per la storia dell’architettura
italiana di inizio Novecento. È autore di alcuni articoli e saggi, fra i quali
gli studi sulla stazione di Redipuglia, sul Cippo Corridoni alla Trincea delle
Frasche, sui monumenti ai caduti della Grande Guerra nell’Isontino.
Tutto questo nell’ambito del Festival del Libro della Grande
Guerra, del Gruppo Ermada Flavio Vidonis.
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