martedì 1 novembre 2016

Santa Gorizia. I simboli della Grande Guerra nel ventennio isontino di Ivan Buttignon

A presentare Santa Gorizia. I simboli della Grande Guerra nel ventennio isontino (Aviani Editori), al Festival del Libro della Grande Guerra che si terrà a Duino Aurisina dal 18 al 20 novembre, saranno l’autore, Ivan Buttignon, storico e politologo, e Lorenzo Salimbeni, gionalista pubblicista e ricercatore storico.

Corredato da un ampio apparato iconografico (fotografie di Lorenzo Lucia), Santa Gorizia descrive l’uso propagandistico che il fascismo fece della Prima guerra mondiale, nel corso della quale la conquista di Gorizia aveva rappresentato uno dei passaggi maggiormente enfatizzati. Nel dopoguerra, presentandosi erede della romanità e sobbarcandosi l’onere della cosiddetta “vittoria mutilata”, il regime di Benito Mussolini intervenne nella ricostruzione di Gorizia, devastata dal conflitto, con interventi architettonici, monumentali e decorativi tesi a celebrare i caduti del conflitto e a dimostrare la continuità del loro sforzo con l’operato dello Stato fascista. 


Oltre alle analisi storiche e politologiche di Ivan Buttignon (collaboratore della cattedra di Economia aziendale dell’Università di Udine) dedicate al capoluogo isontino, nel volume figurano anche saggi di Gaetano Dato (membro del Comitato Scientifico dell’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione di Trieste) e di Lorenzo Salimbeni (ricercatore della Lega Nazionale), i quali si soffermano rispettivamente sul Sacrario di Redipuglia e sui cippi e monumenti che il fascismo edificò direttamente sui campi di battaglia del Goriziano.


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