venerdì 24 ottobre 2025

A RAVENNA LA TAPPA ITALIANA DELLA MOSTRA DEDICATA ALLA PIETRA DI AURISINA

 

LA PIETRA DI AURISINA, DEL CARSO, 

DELL’ISTRIA IN ITALIA E NEL MONDO

Ravenna, 8–23 novembre 2025



Un viaggio nella memoria della pietra

L’8 novembre 2025 alle ore 15.00, con i saluti e gli interventi delle autorità e degli ospiti, si inaugura a Ravenna la mostra La Pietra di Aurisina, del Carso, dell’Istria in Italia e nel Mondo, una nuova tappa di un progetto espositivo che ha già riscosso ampio successo a Trieste e alla Fiera di Lubiana.

L’esposizione resterà aperta fino al 23 novembre, con un articolato calendario di visite che permetterà al pubblico di scoprire e approfondire la storia, la bellezza e la diffusione di questa pietra straordinaria che, da oltre duemila anni, accompagna l’evoluzione architettonica e artistica dell’Europa.

La tappa ravennate assume un significato speciale: proprio qui si trova uno dei monumenti più emblematici realizzati interamente in Pietra di Aurisina — il Mausoleo di Teodorico, capolavoro unico nel suo genere, simbolo di ingegno e di perfezione tecnica.

La mostra è promossa dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis di Duino Aurisina (Trieste), in collaborazione con il Comune di Ravenna, il Comune di Duino Aurisina Devin Nabrežina, il Comune di Koper Capodistria, e con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, nell’ambito del progetto DuinoBook – Le Origini, finanziato attraverso il Bando Umanistico.



Un racconto di pietra, arte e identità

L’esposizione non si limita a presentare immagini e materiali, ma si propone come un vero e proprio viaggio nel tempo, tra geologia, storia, arte e cultura materiale.
La Pietra di Aurisina, estratta da millenni dalle cave del Carso triestino, è divenuta nel corso dei secoli ambasciatrice del territorio in tutto il mondo. Conosciuta commercialmente anche come Karstmarmor o marmo del Carso, è apprezzata per le sue eccezionali qualità fisiche e per la sua bellezza compatta e omogenea.

Composta quasi interamente da carbonato di calcio (oltre il 99%), la Pietra di Aurisina è resistente, durevole e capace di assumere splendide lucidature. Le sue numerose varietà – Aurisina chiara, fiorita, granitello, Roman stone, Lumachella – raccontano la ricchezza e la varietà di un territorio geologicamente unico.

Dal Carso a Ravenna, sulle antiche rotte della pietra

Il filo conduttore dell’esposizione è il viaggio: quello compiuto nei secoli dai blocchi di pietra che, dalle cave di Aurisina, hanno raggiunto città e capitali europee grazie alla ferrovia Sud Vienna–Trieste e alle antiche rotte marittime dell’Adriatico.

Un simbolico collegamento via mare unisce ancora oggi Trieste, Ravenna e Capodistria: quest’ultima ospiterà, a una settimana di distanza, la sezione della mostra dedicata ai palazzi, ai luoghi e ai monumenti costruiti con la Pietra di Aurisina, del Carso e dell’Istria in Italia e nel mondo.




Il Mausoleo di Teodorico e la maestria degli antichi

A Ravenna la mostra trova la sua ambientazione ideale. Il Mausoleo di Teodorico, eretto nel 520 d.C. e costruito interamente con blocchi di Pietra di Aurisina, rappresenta un capolavoro di ingegneria e di arte lapidea: la cupola monolitica da 230 tonnellate, posata senza malta, resta ancora oggi un enigma tecnico e un monumento all’abilità degli artigiani del tempo.

Da cinque anni il Gruppo Ermada Flavio Vidonis collabora con le istituzioni ravennati per valorizzare e approfondire, attraverso studi tecnici e attività culturali e turistiche, questo legame millenario tra pietra e città.

Fotografia e nuovi sguardi

Cuore della mostra è la sezione fotografica che propone una riflessione artistica attraverso gli scatti dei fotografi coinvolti nel progetto "KAVE - L'ECOSISTEMA DELLA PIETRA DI AURISINA / Mostra STORIE DI PIETRE - I MARMI DI AURISINA" organizzato dal Comune di Duino Aurisina – Devin Nabrežina in collaborazione anche con “Le Vie delle Foto”, rassegna internazionale dedicata ai giovani talenti.

 Le immagini di Paolo Bullo, Massimiliano Melchionne, Stefano De Faccio, Stefano Stel, Terry Manfrin, Riccardo Ciriello, Luca Meroi, Dario Buttazzoni e Ivano De Simon offrono un nuovo sguardo sulla pietra: un intreccio di luce, materia e memoria.

 I loro scatti raccontano il lavoro degli scalpellini, la forza della natura, le architetture del passato e la poesia delle superfici consumate dal tempo.

 Attraverso la fotografia, la Pietra di Aurisina si rivela come un organismo vivo, che ancora oggi ispira artisti, architetti e viaggiatori.




KAMEN: il Museo diffuso delle Cave e della Pietra di Aurisina

La mostra si inserisce nel più ampio Progetto KAMENMuseo Diffuso delle Cave e della Pietra di Aurisina / Muzej nabrežinskega kamna in kamnolomov, ideato per raccontare, valorizzare e attivare il patrimonio storico, geologico e umano legato alla pietra e alle sue cave.

KAMEN – acronimo di Kras (Carso), Arte, Museo, Etnografia, Natura – è un museo “senza pareti”, un percorso diffuso che intreccia geositi, architetture, cave romane, memorie documentali e itinerari naturalistici.

È parte integrante del Geoparco Regionale del Carso–Kras, un territorio di straordinaria geodiversità, e nasce dalla collaborazione tra le comunità italiane e slovene di Duino Aurisina, il Comune stesso  e l’Associazione Casa C.A.V.E. – Contemporary Art Visogliano Vižovlje Europe.

Il valore di una pietra che racconta il mondo

La Pietra di Aurisina è molto più che un materiale da costruzione: è una testimonianza viva del dialogo tra popoli, della maestria degli scalpellini, della continuità tra uomo e natura.
Attraverso i secoli, essa ha plasmato cattedrali, palazzi, monumenti, ponti e porti; ha attraversato confini e imperi, portando con sé il segno della terra carsica e del mare Adriatico.

La mostra di Ravenna è dunque un tributo a questa eredità, un invito a riflettere su come la pietra possa essere ancora oggi fonte di ispirazione per l’arte, l’architettura e il turismo sostenibile.

Un racconto che parte dal Carso per arrivare al mondo intero — lungo le antiche e sempre nuove rotte della pietra.


Calendario di apertura

Inaugurazione:
📅 Sabato 8 novembre, ore 15.00 – Saluti istituzionali, interventi delle autorità e degli ospiti. (Chiusura alle ore 18.00)

Orari di apertura al pubblico:

  • Domenica 9 novembre: 09.30–12.30 / 15.00–18.00
  • Dal 10 al 14 novembre: 09.30–12.30
  • Sabato 15 e domenica 16 novembre: 09.30–12.30 / 15.00–18.00
  • Dal 17 al 21 novembre: 09.30–12.30
  • Sabato 22 e domenica 23 novembre: 
  • 09.30–12.30 / 15.00–18.00

Promosso da

Gruppo Ermada Flavio Vidonis – Duino Aurisina (TS)
in collaborazione con Comune di Ravenna, il Comune di Duino Aurisina Devin Nabrežina, il Comune di Koper Capodistria, con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nell’ambito del progetto DuinoBook – Le Origini.


www.gruppoermadavf.blogspot.it

 www.duinobookfestivaldelibro.blogspot.com

www.museokamen.eu

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A RAVENNA I FOTOGRAFI DELLA PIETRA DI AURISINA

 Cuore della mostra è la sezione fotografica che propone una riflessione artistica attraverso gli scatti dei fotografi coinvolti nel progetto "KAVE - L'ECOSISTEMA DELLA PIETRA DI AURISINA / Mostra STORIE DI PIETRE - I MARMI DI AURISINA" organizzato dal Comune di Duino Aurisina – Devin Nabrežina in collaborazione anche con “Le Vie delle Foto”, rassegna internazionale dedicata ai giovani talenti.

 Le immagini di Paolo BulloMassimiliano Melchionne, Stefano De Faccio, Stefano StelTerry ManfrinRiccardo CirielloLuca Meroi, Dario Buttazzoni e Ivano De Simon offrono un nuovo sguardo sulla pietra: un intreccio di luce, materia e memoria.

 I loro scatti raccontano il lavoro degli scalpellini, la forza della natura, le architetture del passato e la poesia delle superfici consumate dal tempo.

 Attraverso la fotografia, la Pietra di Aurisina si rivela come un organismo vivo, che ancora oggi ispira artisti, architetti e viaggiatori



LA PIETRA DI AURISINA, DEL CARSO E DELL'ISTRIA IN ITALIA E NEL MONDO: LA MOSTRA "LA PIETRA DI AURISINA, DEL CARSO E DELL'ISTRIA. IN ITALIA E NEL MONDO" A RAVENNA

PAOLO BULLO – Paolo Bullo è un critico teatrale di musica lirica e sinfonica, che scrive sulla rivista online OperaClick di cui è vicedirettore. Unisce la passione per la fotografia a quella per la narrativa breve. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati in antologie della Perrone Editore e nel 2022 ha ricevuto la Menzione Speciale dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli-Venezia Giulia con il racconto “La zia quantistica”, inserito nella raccolta “La nonna sul pianeta blu”, organizzato dall’Associazione De Banfield.

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GRUPPO ERMADA FLAVIO VIDONIS

MASSIMILIANO MELCHIONNE è un fotografo umanistico ed è conosciuto nel mondo della fotografia con il nome Maxology Photo. La sua specializzazione fotografica si concentra sull’essere umano. Nasce come Street Photographer che lo accompagna dopo svariati anni ad occuparsi di:   - Fotografia Matrimoniale, Ritratto Personale e di Coppia. - Progetti individuali e personalizzati con, Musicisti, Band ed artisti.  - Progetti fotografici sociali negli ambiti delle disabilità. Svolge inoltre corsi di approccio ed avvicinamento fotografico, corsi base di fotografia e corsi base di fotografia di ritratto.  All’attivo 2 mostre fotografiche coronate dalla manifestazione “Le Vie Delle Foto” che vede come organizzatrice “Linda Simeone” poi diventate itineranti che hanno riscosso un notevole successo. E 3 inviti come fotografo di strada nella trasmissione televisiva “ArteVisione” condotta da “Laura Vianello” che va in onda in prima serata su Tele Capodistria.  E-mail: maxologyphoto@gmail.com Sito web: www.maxologyphoto.it - Pagina facebook: Maxology Photo Instagram: maxologyphoto_portraits Instagram: maxologyphoto_streetphotograph

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GRUPPO ERMADA FLAVIO VIDONIS

STEFANO DE FACCIO
: Fotografo amatoriale classe 1965 Appassionato di fotografia fin dai 14 anni quando mi venne regalata una macchina fotografica appartenuta a mio nonno. Nel 2009, con la prima digitale, iniziai a prendere la passione in maniera più seria partecipando a vari corsi e workshop. Da qui nacque la passione per i paesaggi e la macro fotografia di fiori. Negli ultimi anni un altro genere che mi attrae molto è la fotografia notturnaE-mail: stefano.defaccio@gmail.com Pagina facebook: Stefano De Faccio Tel: 347 4430050



GRUPPO ERMADA FLAVIO VIDONIS

STEFANO STEL: Mi chiamo Stefano Stel ho 53 anni nato a Trieste La fotografia è la grande passione della mia vita Mi accompagna dall' infanzia da quando, da bambino ricevetti come regalo per una qualche occasione, la mia prima fotocamera a rullino a fuoco fisso. Mi confronto con diversi stili anche se preferisco il paesaggio. Per questo evento ho scelto la Drop Photography per la suggestione che è possibile creare attraverso la semplicità i una goccia d'acqua penetrata dalla luce nella sua trasparenza riflettendo ed esaltando i colori, cogliendo l'attimo di un movimento sinuoso e dalle geometrie impreviste. E-mail: stefano.stel.ss@gmail.com Pagina facebook: stefanostel Tel: 335 6091899

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GRUPPO ERMADA FLAVIO VIDONIS

RICCARDO CIRIELLO è nato a Chioggia nel 1983. È fotografo professionista dal 2011, insegnante, apicoltore e appassionato di sport acquatici. Nel 2015 ha pubblicato Aquanatuta (Edizione ZeroTre), un viaggio a pelo d’acqua nella sua città. Nel 2022 è coautore di "Pianeta 309. Vita morte miracoli in strada Romea".

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TERRY MANFRIN  è nato a Chioggia nel 1983. Appassionato di fotografia, per alcuni anni si è occupato di cronaca locale per varie testate giornalistiche. Nel 2022 è coautore di "Pianeta 309. Vita morte miracoli in strada Romea". Collabora con il semeatrale REM – Ricerche Esperienza Memoria.

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LUCA MEROI: Dai primi anni novanta, scoprendo le tecniche analogiche di sviluppo e stampa, si occupa di Fotografia. Opera autonomamente ispirandosi ai grandi maestri e alle nuove tendenze contemporanee. Nel 2009 entra nel direttivo del Circolo Fotografico Friulano (per un biennio come Presidente), dove si dedica all'ideazione e organizzazione delle attività, occupandosi in particolare della didattica.  Espone in svariate mostre in FVG e triveneto e compare in diverse pubblicazioni fotografiche.

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DARIO BUTTAZZONI  Si avvicina alla fotografia all’inizio degli anni ottanta influenzato dalla visione delle immagini dei grandi maestri e incuriosito dalla possibilità di poter rappresentare in maniera autonoma e personale la realtà e l’immaginazione, sia cogliendo l’emotività del momento sia elaborando il proprio istinto attraverso il mezzo fotografico. Sostanzialmente autodidatta procede allo studio di un proprio percorso prima tecnico e in seguito espressivo al fine di trovare una propria identità. Tuttavia, in seguito al mancato ottenimento dei risultati auspicati, frustrato dagli scarsi e insoddisfacenti prodotti ottenuti, abbandona ben presto la fotografia. Intorno alla metà degli anni novanta riprende l’attività partecipando ad alcuni corsi organizzati dal Circolo Fotografico Friulano, intraprendendo un percorso di perfezionamento tecnico e di elaborazione del linguaggio fotografico ed entrando in contatto con alcuni fotografi che segneranno profondamente la sua concezione della disciplina fotografica. Nello stesso periodo frequenta inoltre attivamente alcuni laboratori di fotografia di territorio, con esposizione e pubblicazione dei lavori realizzati. Predilige il colore ma non disdegna il bianco e nero che impiega in lavori di reportage e di paesaggio. In fase di ripresa utilizza attualmente la tecnica digitale ma non ha abbandonato definitivamente quella analogica che continua ad utilizzare nello sviluppo di alcuni progetti. Nelle sue immagini si riscontra una costante ricerca di armonia compositiva che si rivela attraverso un equilibrio a volte di forme, a volte di colori. Equilibrio che molte volte, si manifesta attraverso la forma del contrasto, nella convivenza fra razionalità e istinto e fra rigore ed emotività. I contenuti rivelati sono dunque equilibrio e opposizione: tra antico e contemporaneo, tra colori tenui e toni accesi, tra elementi del paesaggio naturale e i segni stridenti del passaggio dell’uomo. Nello stesso tempo le sue immagini offrono allo spettatore molteplici possibilità di lettura e interpretazione grazie anche alla ambigua raffigurazione della realtà pur rivelando la predilezione per una dimensione di essenzialità e rigore che si rivela attraverso l’attenzione a cogliere l’essere e l’accadere spazio-temporale di ciò che è rappresentato nell’immagine. È attualmente presidente del Circolo Fotografico Friulano con il quale collabora da oltre vent’anni, nell’allestimento di esposizioni, organizzazione di incontri, lavori di ricerca e documentazione, corsi, pubblicazione di libri.  dario.buttazzoni@gmail.com

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GRUPPO ERMADA FLAVIO VIDONIS

IVANO DE SIMON - Nasce ad Osoppo nel 1957, ma gli eventi di famiglia lo portano a spostarsi in altre realtà, si sente cittadino del mondo anche se ora il Friuli è la sua terra. Inizia a fotografare nei primi anni settanta condividendo la sua passione assieme ad amici con i quali poi sviluppa e stampa in autonomia il Bianco e Nero, studia i fotografi dell’epoca, frequenta mostre e convegni a tema. Nell’anno 1999 frequenta un corso di fotografia presso la scuola di Arti e Mestieri “Giovanni da Udine” con Stefano Tubaro, Franco Martelli Rossi e Paolo Sacco, dove affina lo studio della tecnica e dell’espressività fotografica, inizia i primi lavori in digitale. Nell’anno 2000 si iscrive al CFF, di cui diventa presidente nel 2014, anno del quarantesimo di fondazione. Prende parte a diverse esposizioni sempre legate a lavori collettivi sia con il Circolo che con altri enti ed associazioni. Ha collaborato con diverse pubblicazioni, con immagini sulle ferrovie, di architettura e paesaggio. Nel 2016 Una sua fotografia è stata scelta da National Geographic Italia per il suo sito web. La fotografia per lui è un linguaggio, un modo di comunicare, mediante una ricerca continua, spaziando in vari campi dell’immagine dall’architettura al paesaggio al ritratto. Negli ultimi tempi lavora in progetti dedicati alla fotografia di scena teatrale, ed al paesaggio in Bianco e Nero su pellicola medio formato.

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