Con l’intervento di Marco Mantini e il suo La zona monumentale di San Michele del Carso, durante il Festival del Libro della Grande Guerra, non si parla di azioni militari, degli attacchi che hanno portato a morire migliaia di soldati, ma si affronta il tema del rapporto tra l’uomo e il territorio.
Rapporto profondamente segnato dalle vicende belliche ma che si è evoluto, cambiando continuamente approccio e prospettive, a partire dall’immediato dopoguerra fino ad oggi (con il progetto Carso 2014).
Si narra dell’incredibile ingegno per la realizzazione delle caverne/cannoniere, dei progetti per la realizzazione di una zona monumentale mai realizzata, del divieto alle popolazioni a ritornare alle proprie case, dell’intensa attività di ricerca degli ordigni e di tutto il materiale bellico che alimentava un mercato del ferro parallelo per consentire ai residenti di far quadrare il bilancio familiare, del “turismo” dei reduci che, anche da nazioni lontane, tornavano a visitare i luoghi di tanta devastazione, di come nel ventennio la propaganda si appropriò della memoria dei caduti, per giungere fino agli ultimi interventi di pochi mesi fa.
Per non dimenticare e per imparare a “leggere” il nostro territorio.
A proposito del libro
La storia del monte San Michele, il baluardo meridionale della testa di ponte austro-ungarica di Gorizia, teatro dei più cruenti scontri carsici fino all’agosto 1916, continuò ben oltre il primo dopoguerra e continua ancora oggi. Questa pubblicazione ne illustra l’evoluzione dal punto di vista strutturale ma anche concettuale. Nel corso di un secolo molte e profonde furono le trasformazioni di questo cupo teatro di guerra: dalla costruzione delle cannoniere al progetto del Carso Monumento della guerra Nazionale passando per il contestato Monumento Ossario al Fante italiano fino all’attuale CARSO 2014+. Il lettore potrà seguire un percorso storico che si è sviluppato per fasi alcune delle quali contestuali o in sovrapposizione fra loro quando in alcuni casi in netta opposizione. Il tutto per proporre al pubblico uno strumento utile a comprendere il rinnovamento continuo del monte San Michele verso una Via di Pace che porta alla costruzione di una memoria non passivamente accettata ma realmente condivisa.
A proposito dell’autore
Marco Mantini (Gorizia, 1966) collabora con diversi enti e associazioni italiane e slovene nell’ambito della ricerca storica e del recupero della memoria materiale del Primo conflitto mondiale sul fronte isontino. Nel campo editoriale partecipa con diversi autori alla realizzazione di guide storico-escursionistiche e saggi storici. Per l’editore Gaspari ha pubblicato: Da Tolmino a Caporetto. I percorsi della Grande Guerra tra Italia e Slovenia; Viaggiare nella storia. Dall’Adriatico al passo di Monte Croce Carnico; Il racconto dei segni della Grande Guerra; con S. Stok: I tracciati delle trincee sul fronte dell’Isonzo II e III.
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