Uscirà il 2 maggio alle ore 18:00 la nuova puntata della serie #storiedipietre:
STORIE DI PIETRE E DI STAZIONI
Dalla stazione di Aurisina alla Stazione di Milano. Che importanza rivestiva la stazione di Aurisina al tempo del dominio austriaco? Per quali collegamenti è stata fondamentale? Ne parliamo insieme a Leandro Steffè presidente di Ferstoria di Trieste e Bruno Ricamo. Un interessante viaggio che parte da Aurisina e passa per tutte le capitali dell'impero Austroungarico.
La Stazione di Aurisina ha mantenuto l'aspetto ottocentesco; le sue dimensioni, rimaste immutate, fanno capire al visitatore quale importanza rivestisse ai tempi del dominio austriaco: fungeva allora da stazione di coincidenza per tutti i treni principali che qui venivano diretti o verso Trieste o verso il Regno d'Italia. Tra questi treni va sicuramente ricordato l'ormai leggendario Simplon Orient Express. Si segnala inoltre che sul piazzale esterno della stazione di Aurisina è ancor'oggi visibile una scheggia della granata italiana che, nel 1917, distrusse un'ala dell'edificio. La costruzione della ferrovia meridionale (Südbahn in tedesco) iniziò a Vienna nel 1842 sotto la direzione dell'ingegnere Carlo Ghega e fu inaugurata nel 1857 con l'intento di collegare Trieste alla capitale austriaca. Un altro tratto della ferrovia collegava poi Trieste a Lubiana, superando, grazie anche ad opere di alta ingegneria le paludi che circondano la capitale slovena. Francesco Giuseppe, imperatore d’Austria e Ungheria giunse a Trieste in treno il 27 luglio 1857, giorno dell’inaugurazione. L'apertura della ferrovia ridiede slancio economico e commerciale al territorio consentendo di riattivare le numerose cave presenti nei pressi di Trieste. Le cave, già sfruttate in epoca romana e poi abbandonate, da quel momento divennero attivissime per rifornire di pietre da costruzioni le grandi capitali dell’impero, come Vienna, Budapest, Monaco, e poi Milano e naturalmente la città di Trieste. L'itinerario ripercorre i luoghi più significativi legati alla tematica del trasporto su rotaia, seguendo in parte l'attuale linea ferroviaria. La mole frontale della principale stazione ferroviaria passeggeri di Milano è interamente rivestita in pietra d’Aurisina, con esuberanti decorazioni plastiche che in corso d’opera, tra 1927 e 1931, finirono per essere più pesanti di quanto Ulisse Stacchini avesse previsto nel 1912 per il suo progetto originario, fra liberty e tardo eclettismo. Gli elementi più tipici della sovrabbondante architettura si colgono levando lo sguardo in alto, in cerca degli animali alati della facciata, del propileo laterale su piazza Luigi di Savoia, dei medaglioni scultorei di Giannino Castiglioni nella galleria delle Carrozze al livello stradale, oggi pedonalizzata, o delle scene di panoramiche cittadine (Milano, Venezia, Roma, Firenze, Bologna e Torino), realizzate con piastrelle di ceramiche nella galleria di testa al piano dei binari. Massicci dettagli d’arredo arricchiscono anche i lati delle volte sopra i binari di testa, progettate da Alberto Fava: la copertura a cinque campate in ferro e vetro è l’exploit tecnico-strutturale di gran lunga più interessante dell’edificio.
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